La piscina moderna è composta da elementi organizzativi di spessore elevato che, con protocolli di lavoro ben delineati, permettono di sfruttare al meglio tutte le sue potenzialità per una gestione più efficiente.

Ogni attività va pianificata, organizzata e gestita con criteri accurati per ottenere risultati all’altezza delle aspettative dei clienti.

I contenuti che andremo ad analizzare si occuperanno di alcuni componenti relativi all’organizzazione, alla scelta e alla pianificazione dei servizi che meglio si addicono al nostro impianto in riferimento ai molteplici aspetti da tenere in considerazione.

L’obiettivo finale è quello di creare soluzioni ottimali, per la realtà in cui ci troviamo, nell’ottica dell’offerta di un prodotto di qualità che permetta risultati commerciali ottimali.


VALUTAZIONE DELLE POTENZIALITA' DELL'IMPIANTO ACQUATICO

Prima di pianificare ed organizzare una qualunque attività è necessario valutare l’effettiva disponibilità dell’impianto sportivo. È indispensabile considerare la struttura nel suo insieme in riferimento ad ogni corso che si vuole proporre definendo gli elementi fondamentali e necessari alle  loro esigenze.

Le potenzialità dell’impianto sportivo e di conseguenza le possibilità organizzative dipendono in primo luogo dalla struttura, dagli spazi a disposizione e dalle attrezzature tecniche e didattiche presenti.

Un corso neonati ha bisogno di una temperatura dell’acqua molto alta, un corso di fitness in acqua, al contrario, necessita di acqua meno calda, la stessa vasca deve quindi avere delle caratteristiche che permettano di gestire differenti temperature.

Lo stesso corso neonati può essere proposto se esiste lo spazio per la zona fasciatoi, se le temperature dell’aria sono ottimali, se l’impianto è raggiungibile facilmente ed è senza particolari barriere architettoniche.

STRUTTURA, SPAZI E ATTREZZATURE A DISPOSIZIONE

Nella valutazione della struttura e degli spazi vanno considerati:

•il numero di vasche e la loro dimensione;
•il numero di corsie;
•la profondità dell’acqua;
•la presenza o meno di bordo a sfioro;
•gli accessi in acqua (scalette, piano degradante a gradini, scivoli);
•gli spazi adiacenti alla vasca;
•la presenza di spazi idonei per la ginnastica prenatatoria (palestra, bordo vasca, ecc.);
•la distanza delle vasche dagli spogliatoi;
•la presenza di corridoi e luoghi più difficilmente riscaldabili;
•la collocazione delle docce per l’ambientamento prima dell’entrata in vasca;
•le dimensioni degli spogliatoi, il numero di cabine a rotazione, di docce, di servizi (probabilmente a norma ma non sempre idonei a supportare grossi numeri di utenza presente contemporaneamente);
•le dimensioni dell’atrio di ingresso con eventuali zone di ristoro, attesa, deposito passeggini;
•le dimensioni della segreteria, della cassa, della reception, la loro forma e collocazione;
•spazi idonei per le comunicazioni verticali (bacheche, cartellonistica, informazioni);
•vie di accesso all’impianto, zone di parcheggio cicli e motocicli, parcheggi per autovetture;
•vie di accesso ai vari spazi di attività per i mezzi di soccorso.


CAPIENZA VASCHE, SPOGLIATOI, SPAZI D'ATTESA E PASSAGGIO

Le normative vigenti determinano il limite massimo di capienza di un impianto, spetta alla fase di programmazione valutare la possibilità di ottenere il massimo della capienza senza incidere sulla qualità del servizio che si vuole offrire.

Capita purtroppo spesso di incorrere nell’errore di non considerare l’effettiva capienza degli spogliatoi quando si organizzano i corsi e le varie attività, la realtà di un grande numero di Centri è quella di avere spazi ristretti rispetto alla effettiva capienza e possibilità della vasca.

Fortunatamente il “settore acqua” è in continua espansione, con una richiesta sempre molto alta di corsi ed attività, richiesta che spesso porta a non considerare (o a sottovalutare) il problema che gli spogliatoi (ad esempio) fungono da “imbuto” per l’accesso o l’uscita dalla vasca. Corsi con numerosi iscritti che terminano tutti nello stesso momento comportano un grande afflusso di clienti negli spogliatoi e nelle docce, creando situazioni di disagio per le code che si formano.

Organizzare corsi particolari come quelli che riguardano la fascia 0-3 anni o i disabili, comportano un’attenta analisi per valutare i luoghi di attesa e di passaggio e, soprattutto, le zone dove depositare passeggini e carrozzine, senza essere di ostacolo alla normale utenza dell’impianto.


QUALITA' E COMPETENZE DELLO STAFF

Lo staff di un Centro Sportivo è l’anima del Centro stesso, il prodotto finale della nostra offerta dipende in primo luogo dal lavoro svolto dalle Risorse umane.

Lo staff è un Gruppo (insieme dinamico di persone che perseguono identiche finalità), composto da minimo 2 persone, fino a n componenti. In ogni gruppo si creano delle dinamiche, che saranno tanto più mutevoli, tanto più il gruppo sarà vivo.

Il ruolo più importante del responsabile della piscina sarà quello di gestire il gruppo e le sue dinamiche, in particolare interne (attrazione, rifiuto, conflitto), i fattori fondamentali da considerare nei confronti dello staff sono;

- Fattori che in un gruppo assicurano l'obiettivo:

1. Competitività
2. Disciplina
3. Rigidità dei ruoli
4. Legami utilitaristici
5. Comunicazioni formali chiare
6. Decisioni tempestive al vertice
7. Gerarchia
8. Autoritarismo

- Fattori che in un gruppo mantengono la coesione:

1. Collaborazione
2. Partecipazione spontanea
3. Intercambiabilità
4. Legami affettivi
5. Decisioni di gruppo
6. Comunicazioni spontanee
7. Collettivo
8. Flessibilità
9. Democraticità

Se il gruppo funziona si riduce il grosso dei problemi di ogni gestione, il carico di problematiche a loro legato viene sempre più spesso autogestito e risolto. Se al contrario il gruppo non “gira” le problematiche che si creano vanificano tutto il resto del lavoro svolto (tanti professionisti super esperti ma individualisti valgono meno di uno staff meno competente ma unito).

Nella formazione di uno staff è necessario considerare che:

•Più cambia e si evolve la tecnologia più acquista valore il fattore umano.
•Nei servizi di tipo sportivo il turn over è sempre elevato.
•Il lavoro sportivo è di gruppo se lo staff risulta altamente specializzato ed armonizzato.
•I nuovi componenti del gruppo andranno inseriti in modo graduale.
•La formazione culturale e pratica deve essere permanente.

Il cliente percepisce sempre in prima persona il “clima” del gruppo e reagisce di conseguenza.
Quanto detto ci permette quindi di dare il giusto peso alla creazione del gruppo, alla sua formazione e valorizzazione.


COLLOCAZIONE GEOGRAFICA

Nella pianificazione delle proposte vanno prese in considerazione alcune caratteristiche riguardanti il territorio in cui è collocato il Centro. Esistono enormi differenze (nelle abitudini, nelle risorse economiche, sulle offerte già presenti sul mercato) tra zone apparentemente vicine e distanti pochi chilometri, differenze che non vanno sottovalutate, ma che, anzi, vanno tenute in grande considerazione.

È importante considerare la zona geografica, il numero di abitanti del comune dove è presente il centro e dei comuni limitrofi, delle abitudini “sportive” della popolazione, della presenza o meno di attività sportive nelle scuole, di attività per popolazioni speciali (anziani, neonati, gestanti, ...) organizzate da altre strutture, della presenza di aziende (è molto diverso avere nelle vicinanze uffici o fabbriche), insomma, nella programmazione vanno considerate, analizzate, e studiate le persone che potenzialmente potrebbero frequentare le nostre attività.

I principi generali per una corretta analisi di mercato per la valutazione del potenziale della nostra collocazione geografica possono essere sintetizzati per punti come segue:

1. Analisi della situazione generale (dati generali della zona geografica di riferimento, dei trasporti, vie e mezzi di comunicazione)

2. Dati demografici, situazione sociale e politica:
•problemi sociali generali (tasso di delinquenza, immigrazione extracomunitaria, alto tasso di urbanizzazione, droga, ...);
•livello culturale (scolarizzazione, forme di relazione sociale, livello di politicizzazione);
•situazione del mercato del lavoro (occupazione/disoccupazione);
•livello di “tradizione sportiva della zona”.

3. Situazione economica nella quale opera la piscina:
•livello di reddito della popolazione;
•numero di aziende industriali e commerciali presenti;
•distribuzione della popolazione attiva per settore economico.

Questi principi si riassumono in una serie di domande da porsi in fase di pianificazione:

•Quali sono le caratteristiche socio-economiche della zona?
•È una zona industriale, artigianale, rurale o di terziario?
•È un insieme di questi fattori?
•Quali sono le attività commerciali prevalenti?
•Quanti abitanti ci sono nella zona e nelle adiacenze (zone di clienti potenziali)?
•Quali sono le condizioni della viabilità e dei parcheggi?
•Ci sono buoni servizi di trasporto urbani?
•La concorrenza e presente? Se si in che modo?
•Quanti centri ci sono e soprattutto, come sono organizzati?
•Quali attività svolgono?
•Esistono altre realtà di tipo pubblico o privato in zona?

Quelli esaminati sono soltanto alcuni degli elementi che devono essere tenuti in considerazione dal direttore tecnico di un impianto natatorio al fine della determinazione delle migliori strategie di gestione che possano risultare vincenti.

Se vuoi approfondire questo argomento partecipa al Master di gestione tecnica degli impianti natatori

Vietata qualsiasi riproduzione, anche parziale, di questo testo senza autorizzazione scritta

Estratto dal manuale del Master di gestione tecnica degli impianti natatori dello stesso autore


a cura di D.Cereda
Diplomato ISEF
Laureato in Scienze Motorie
Club manager di impianti natatori
Formatore CONI


Se vuoi approfondire questo argomento partecipa al Master di gestione tecnica degli impianti natatori

 

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