La terza causa di morte per evento traumatico nel mondo risulta essere l’annegamento, secondo i dati pubblicati dal Ministero della Salute. Con maggiore incidenza sui bambini tra 1 e 4 anni seguiti da quelli tra i 5 e i 9 anni.

Questo dato allarmante impone una riflessione sulla necessità di salvaguardare la sicurezza in acqua dei più piccoli attraverso opportuni interventi che favoriscano un’efficace educazione acquatica e nel contempo contribuiscano ad uno sviluppo motorio fin dai primi mesi di vita.

I benefici che ne derivano sono enormi, con risvolti considerevoli sulla sicurezza e la riduzione del rischio di annegamento, in cui il ruolo del genitore diventa il tramite imprescindibile per raggiungere gli obiettivi prefissati.

Infatti la formazione non è rivolta in via esclusiva al bambino, specie nei primi anni di vita del piccolo, ma anche al genitore che apprende nel tempo come gestire paura ed ansia che sono stati emotivi del tutto naturali ma che devono essere controllati.

Ma i benefici vanno al di là della prevenzione del rischio e invadono oltretutto anche la sfera personale di entrambi, consolidando l’autostima, il legame genitore/figlio e la fiducia reciproca.

Tutto questo è possibile attraverso un percorso graduale in acqua che in Italia da più di vent’anni molte piscine, pubbliche e private, propongono all’interno del proprio palinsesto, sia pure con approcci e metodi differenti in relazione alla sensibilità degli operatori e alle priorità didattiche che intendono applicare.

E’ quindi fuori di dubbio che la preparazione del professionista che si occupa di aspetti così delicati, che riguardano oltretutto anche il rapporto tra genitore e figlio, sia fondamentale e deve essere costruita su conoscenze e competenze che investono anche le corrette capacità relazionali.

Nell’ambito della nostra proposta formativa relativa all’acquamotrcità abbiamo ben tre corsi di formazione che in successione logica danno all’operatore la possibilità di seguire tutto il percorso, dal prenatale fino al prescolare passando dal neonatale, così da metterlo in condizione di avere una visione a 360° sul potenziale offerto dall’attività in acqua.

Il primo corso in calendario è proprio il Master di acquamotricità neonatale in cui si formeranno i tecnici specializzati appunto in questo specifico ambito, dove i protagonisti sono i genitori e i bambini di età tra i 0 e i 3 anni.

In questa formazione è prevista tutta la parte relativa all’acquamotrcità, alle metodiche di costruzione di un piano didattico, ai limiti e possibilità di questo tipo di intervento. Ma è inclusa anche una preparazione sugli aspetti psicologici legati alla conduzione di queste lezioni in vasca, al rapporto che si deve intrattenere con i bambino e il genitore, oltre, naturalmente, ad esaminarei gli aspetti legati alla psicologia dell’età evolutiva.

Le lezioni saranno ripartite tra quelle teoriche in aula e quelle pratiche in piscina, con la fondamentale presenza di gruppi di genitori e bambini che daranno la possibilità al partecipante di toccare con mano tutte le problematiche e le criticità di una piena operatività in questo ambito.

Formazione a numero chiuso, il destinatario direttamente interessato è il laureato in scienze motorie, l’istruttore di nuoto, il psicomotricista e l’ostetrica.

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