Di tutti gli aspetti dell’indoor cycling che sono divenuti “famosi” l’uso della visualizzazione e delle immagini mentali è uno dei più noti tra i pedalatori. La visualizzazione è una tecnica molto efficace e funzionale.

Uno dei motivi per cui funzionano così efficacemente è che il cervello usa le immagini come suo linguaggio interno. Infatti spesso il cervello non conosce la differenza tra un evento reale e una sua visualizzazione molto vivida. Per esempio, immaginate di succhiare un limone succoso proprio ora. Notate come il vostro corpo reagisce anche se il vostro cervello lo ha solo immaginato. Essere capaci di lavorare mentalmente con le immagini di una buona performance ossia a visualizzarla durante o dopo una prestazione sportiva è un’abilità importantissima. Infatti, Hall Rodgers e Barr (1990) hanno scoperto che più il livello della competizione è alto più gli atleti usano la visualizzazione e l’immaginazione. Qualsiasi visualizzazione efficace includerà ed evocherà i suoni appropriati, le giuste sensazioni (inclusi i movimenti muscolari sensazioni tattili ed emozioni) i suoi odori e sapori specifici.

La visualizzazione creativa
Ecco perché durante una lezione indoor cycling si possono stimolare i partecipanti con musiche e suoni talvolta anche dal vivo, luci, aromi, essenze ed incensi. La visualizzazione creativa è una tecnica che consiste nell’usare la vostra immaginazione per realizzare quello che desiderate in un determinato momento o dalla vita. Usare appropriatamente le tecniche di visualizzazione permette davvero al corpo di conseguire il suo obiettivo. In altre parole è possibile cambiare ed influenzare il corpo solo con il potere della mente. Prove recenti ottenute grazie ad opportune tecniche quali il biofeedback mostrano in che modo le funzioni corporee, come il battito cardiaco, la pressione sanguigna, la temperatura corporea e la reazione al dolore possano essere influenzate e controllate dalle mente anche se per molti anni si è pensato che queste funzioni fossero adempiute solo automaticamente dal corpo. Un altro vantaggio che deriva dalla visualizzazione e dall’immaginazione è che esse permettono alla mente e al corpo di apprendere ad un ritmo più veloce rispetto a quello consentito dall’esecuzione effettiva di un esercizio fisico che può richiedere qualche ora al giorno. Le potenzialità di ciò sono enormi. Significa che l’esercizio può essere effettuato ogniqualvolta e ovunque sia utile. Le attività di visualizzazione dovrebbero essere praticate fino a quando non diventano automatiche. Prima di visualizzare è sempre meglio che ci si rilassi e che si abbia un obiettivo chiaro per la visualizzazione. Non si tratta di qualcosa di nuovo o di strano ed insolito, è qualcosa che state utilizzando nella vostra vita di ogni giorno ed in ogni minuto della vostra giornata. L’unica diversità è che lo fate in modo inconsapevole senza dargli peso e senza soffermarvi . Ogni qualvolta durante una lezione indoor cycling si pensa ad una andatura e un luogo in cui si sta pedalando si sta utilizzando la visualizzazione. Ogni volta che immaginiamo di essere in salita e stringiamo la resistenza pensiamo a qualcosa e questo pensiero che passa nella nostra mente si chiama visualizzazione. Visualizzare è il nostro “potere” naturale di immaginare mentre pensiamo. L’immaginazione è la capacità di creare un’idea, un’immagine mentale o una sensazione specifica. Creiamo idee, immagini o sensazioni di qualcosa che desideriamo realizzare, ricordare , o inventare.  La visualizzazione creativa è MAGIA!

Interazione tra meditazione e visualizzazione
Chi conosce e pratica regolarmente la meditazione sa che in tale stato accade qualcosa di meraviglioso: ci si sente pervasi da una calma infinita, e più ci si cala nella profondità dell’essere, più si diviene padroni della propria pace interiore. La mente si acquieta ed il corpo, che dalla mente viene sempre diretto, anche quando non ne siamo consapevoli, trae enormi benefici a livello di salute, perché vengono neutralizzate le attività mentali che provocano malattie fisiche, come le preoccupazioni o i sensi di colpa. E’ dunque possibile integrare lo stato di meditazione passiva allenando la mente rilassata ad attività dinamiche per risolvere problemi concreti. In questo senso, la meditazione passiva rappresenta il primo stadio del processo, quello durante il quale ci si libera delle interferenze esterne e si raccoglie l’energia, ma poi si può proseguire trasformando quest’energia con una potentissima (e spesso sottovalutata) attività dinamica della mente chiamata immaginazione. E’ questo il fondamento di una pratica meditativa molto efficace: la visualizzazione creativa, ovvero la capacità di usare l’immaginazione durante la meditazione per materializzare i nostri sogni. Definita in questo modo, sembra davvero qualcosa di magico. E in effetti, secondo una celebre guida spirituale New Age, l’americana Shakti Gawain, “la visualizzazione creativa è magia nel senso più autentico ed elevato del termine”, poiché richiede di “comprendere i principi naturali che regolano il funzionamento dell’universo e di entrare in sintonia con essi”. Secondo la Gawain, autrice di un libro intitolato proprio “Visualizzazione creativa” (ed. Jackson/Futura) questa tecnica consiste nell’usare “la vostra immaginazione per creare un’immagine chiara di qualcosa che desiderate realizzare; poi dovete continuare a concentrarvi regolarmente su tale immagine, fornendole energia positiva, finché otterrete realmente ciò che avete visualizzato. Il vostro obiettivo può essere a qualsiasi livello: fisico, emozionale, mentale o spirituale”. Insomma, una nuova casa, un nuovo lavoro, un miglior rapporto con qualcuno, più memoria, più salute, maggiori facoltà di apprendimento. O ancora, un’immagine di sé come “essere radioso, colmo di luce e di amore”. I risultati, assicura la Gawain, “verranno sempre”. All’inizio, è possibile che, di fronte a tanta sicurezza, siamo indotti a proiettare mentalmente una barriera di scetticismo. Ma, per Shakti Gawain, se non siamo felici è proprio perché creiamo dentro di noi barriere immaginarie di questo tipo alla nostra naturale armonia ed alla nostra inevitabile autorealizzazione. E in questo senso la visualizzazione creativa serve proprio a dissolvere le barriere interiori, permettendo a ciascuno di manifestarsi nel suo aspetto più positivo. Naturalmente, la visualizzazione creativa agisce attraverso il potere del pensiero di forgiare la realtà, che ha come fondamento una verità relativamente nuova per la scienza, ma nota da secoli ai maestri spirituali di ogni parte del mondo: tutto quel che esiste nell’universo, anche ciò che chiamiamo materia, è in realtà energia. Dunque il pensiero, in quanto forma di energia sottile, può modificare la “materia”, che è energia più densa. Anzi, in realtà, il pensiero è all’origine della materia. Chi non ricorda l’inizio del Vangelo di Giovanni? “In principio era il Verbo”, ovvero la parola, che nasce dall’idea, dal pensiero creativo di Dio. Ma anche ad un livello più “secolare”, è ovvio che ogni cosa che facciamo viene concepita all’inizio sotto forma di pensiero. Se, per esempio, pensiamo “voglio preparare una torta” e poi lo facciamo, possiamo constatare come sia sempre l’idea a precedere la realizzazione consapevole di qualsiasi cosa. Ma anche quando facciamo qualcosa che non vorremmo, o ci accade qualcosa d’inatteso, è stato in realtà un nostro pensiero inconscio a creare o ad attirare questo qualcosa. Il pensiero, quindi, è creativo, e la possibilità di dar vita con esso a cose che ci rendano felici dipende dalla nostra capacità d’indirizzarlo consapevolmente nella direzione voluta. A dimostrazione di questo, esiste un’altra legge fondamentale dell’energia: l’energia di un certo tipo, cioè che vibra ad una certa frequenza, attira energie dotate di qualità e vibrazione analoghe. Perciò i pensieri e i sentimenti, che rispetto ai pensieri rappresentano, per così dire, l’altra faccia di una stessa medaglia posseggono una forza magnetica che attrae l’energia di natura simile. Ciò vuol dire, in pratica, che noi tutti richiamiamo nella nostra vita, di solito in maniera inconsapevole, le cose a cui più pensiamo, o in cui maggiormente crediamo, oppure che ci aspettiamo di più ai livelli più profondi della nostra coscienza.

 

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Estratto dal manuale del corso istruttori di indoor cycling dello stesso autore.

a cura di D.Cardano
Laureato in Scienze Motorie
Personal trainer
Master trainer indoor cycling

 

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